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La gestione del capitale umano (HCM)

La gestione del capitale umano di ogni impresa è un tema oggi sempre più importante, perché consente la migliore integrazione di nuovi lavoratori, la crescita e il mantenimento dei dipendenti in essere e l'attrazione di personale qualificato presso la propria azienda. 

Secondo una ricerca pubblicata da Gartner nel 2017, viene stimato che entro il 2020 il 30% delle medie e grandi imprese globali avrà investito in un HCM (Human capital management), ossia una piattaforma di gestione del personale distribuita nel cloud per la gestione amministrativa delle risorse umane e dei talenti.

Obiettivi ricercati nell’adozione di un HCM

I principali obiettivi nell'implementazione della loro soluzione cloud suite HCM citati dal 60% o più dei rispondenti all’indagine di Gartner sono i seguenti:

  1. Miglioramento della qualità dei rapporti e delle informazioni sulle persone (88%);
  2. Migliore automazione dei processi HCM (78%);
  3. Standardizzazione dei processi HCM(78%);
  4. Riduzione del costo delle operazioni HR(73%);
  5. Miglioramento della qualità del servizio ai clienti interni (66%);
  6. Miglioramento dei parametri di misurazione delle prestazioni delle risorse umane (62%);
  7. Processi HCM globalizzati/consolidati/singolo sistema di registrazione (60%);
  8. Aumento dell'efficienza efficacia della forza lavoro (60%).

Queste soluzioni, in misura diversa in base all’offerta, possono supportare una serie di funzionalità tra cui:

  • Funzioni amministrative delle risorse umane includono la parte core di HR (dati organizzativi e dei dipendenti, processi del ciclo di vita dell'occupazione, dipendenti transazionali e manager self-service), benefici e amministrazione dei salari; possono anche includere la salute e la sicurezza sul lavoro, il monitoraggio dei reclami, la gestione delle spese di viaggio o altre aree.
  • HR Delivery Service(HRSD): comprende l'accesso diretto alle linee guida e alle procedure per dipendenti e dirigenti; può includere anche la gestione dei casi, la base di conoscenza e la gestione dei documenti digitali.
  • Talent Management(TM): Applicazioni di gestione dei talenti, reclutamento, onboarding, gestione delle prestazioni, pianificazione delle retribuzioni, pianificazione della carriera e della successione, apprendimento e sviluppo e pianificazione della forza lavoro.
  • Gestione della forza lavoro(WFM): gestione delle assenze, acquisizione e valutazione del tempo e delle presenze, delineamento di attività, budgeting, previsione e pianificazione.

 


 

Unified Communication & Collaboration

La maggior parte delle aziende utilizzano un insieme di tecnologie diverse a supporto di esigenze distinte: dalla telefonia IP alla videocomunicazione, dall'instant messaging alle chat, dalla posta elettronica al file sharing, ecc...Cosa si intende con Unified Communication and Collaboration? E' uno degli ultimi capitoli di quella digital transformation che ha coinvolto le aziende in un percorso di sviluppo a rilascio continuo. In estrema sintesi, la UCC è un’architettura di sistemi telematici che si avvale di mezzi diversi, fruiti attraverso un’unica interfaccia comune che consente di gestire in maniera coordinata il flusso di infomazioni (scritte, audio e video) che circolano dentro e fuori l’azienda.

A gennaio 2018 Cite Research ha svolto uno studio su un campione di 2.000 lavoratori di ogni settore negli USA, UK e Australia. Da ciò è emerso che il 66% dei lavoratori vorrebbe una piattaforma singola per l'integrazione dei vari tipi di comunicazione. Il passaggio continuo da una app a un'altra durante lo svolgimento del proprio lavoro porta a una perdita di tempo di c.a. 60 minuti secondo i 2/3 degli intervistati. Inoltre il 68% del campione preso in esame cambia applicazione dieci volte in un'ora. C'è da domandarsi se tutto ciò non porti a una sorta di calo della produttività. E in effetti secondo gli intervistati, avere un'unica piattaforma porterebbe a lavorare di più e in modo migliore.

  unified communication & collaborationfoto 2

 

Qual è la situazione in Italia?

Secondo una recente indagine condotta da Digital4 su un campione di 500 aziende della community, il 94% dei meeting e delle riunioni avviene ancora in modalità fisica, il 55% attraverso una call di gruppo telefonica ma il 31% viene effettuata tramite call on line su una piattaforma di videocollaboration mentre il 27% tramite call su una piattaforma social (tipo Skype).

grafico per UCC

Di particolare interesse è valutare l'esito dato dalle risposte multiple. Queste infatti manifestano come a fronte di un 92,60% di aziende che per scambiare i dati utilizzano prevalentemente le e-mail, ci sia un 44% che utilizza soluzioni di cloud storage tipo Dropbox, Google Drive, OneDrive, un 30,80% che usa una piattaforma di file sharing aziendale e un 27,80% che utilizza soluzioni di file sharing sul genere di  WeTransfer.

Come aumentare la produttività individuale e aziendale

In prima cosa occorre agire sugli sprechi di tempo ed energie, individuando metodi migliori per la condivisione dell’informazione in ogni sua forma. L’UCC è di fatto una componente fondamentale dello smart working, in quanto contribuisce a migliorare il livello di comunicazione e di interazione tra le aziende e le persone. Quindi da un lato potenzia la produttività individuale, consentendo agli utenti di risparmiare tempo nello svolgimento delle proprie mansioni e di accedere alle informazioni in modo più flessibile e veloce. Dall’altro supporta l’operatività aziendale, favorendo l’interazione di una pluralità di persone coinvolte nei vari processi di business.

 

Pronti per lo Smart Working?

La nostra priorità è progettare sistemi aziendali di collaborazione e condivisione informazioni che si adattino perfettamente alle realtà aziendali. Per questo abbiamo attivato un vero e proprio osservatorio di osservazione e analisi delle imprese italiane.

Vuoi partecipare anche tu? Se sei un manager o un imprenditore ti chiediamo di compilare online questo breve questionario. I dati raccolti resteranno anonimi e saranno trattati solo in forma aggregata per analizzare il quadro di mercato.

Vai al questionario >>

Se invece vuoi valutare lo stato della tua azienda e se i lavoratori sentono l'esigenza o comunque sembrano pronti ad accogliere una evoluzione del proprio sistema di lavoro, scarica e fai loro compilare il questionario che trovi di seguito. 

Scarica il questionario per i dipendenti >>

 

Con il car pooling risparmi e salvaguardi l'ambiente

Il car pooling, ossia la condivisione di auto private fra gruppi di persone, è oggi un'attività virtuosa che consente risparmi economici immediati alle persone che lo fanno e più a lungo termine per la comunità, visto che agisce significativamente sul taglio delle emissioni dannose per l'ambiente. Inoltre favorisce la socializzazione e il confronto con persone molto diverse fra loro.

Come funziona

Nell'ambito di questo progetto di mobilità sostenibile, una persona mette a disposizione la propria auto, condividendola con altri soggetti che partecipano alle spese di gestione del veicolo (benzina, pedaggi, ecc.).

Per poter parlare di car pooling è fondamentale sottolineare che tale pratica non deve costituire una forma di guadagno. Si tratta semplicemente di un modo per ottimizzare/ridurre i costi e le modalità di trasporto.

Il Car Pooling si è diffuso inizialmente solo nelle grandi città. Adesso anche in Italia sta prendendo sempre più campo, vista anche l'indubbia utilità soprattutto nei contesti tipo lavorativi o universitari, dove cioè più persone effettuano gli stessi tragitti, trovando così vantaggiosa la condivisione.

Nei paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti, dove il Car Pooling è una pratica oramai usuale, esiste addirittura un’apposita segnaletica stradale; mentre in Italia, dove la pratica sta emergendo, si stanno diffondendo diverse iniziative volte ad incentivare questo tipo di condivisione, tra cui quella di Autostrade per l’Italia, che ha previsto riduzioni sul pedaggio di alcune tratte autostradali per le autovetture che abbiano più di 4 passeggeri a bordo e che rispettino determinati requisiti.

E importante affidarsi al vecchio sistema di persone realmente conosciute o a piattaforme web specializzate che mettono in contatto chi cerca e chi offre un passaggio. Qeusto per evitare rischi di mettersi in viaggio con persone di dubbia serietà.

Recentemente sono state sviluppate anche alcune applicazioni per smartphone che rendono l’organizzazione del viaggio in carpooling ancora più immediata. Nell'ambito aziendale, l'adozione di sistemi interni dedicati ai dipendenti rimane la soluzione più auspicabile. Questo perché viene ridotto a zero il rischio di mettersi in viaggio con sconosciuti che possano essere non affidabili, ma anche per favorire la conoscenza fra i dipendenti di aree diverse di un'azienda o semplicemente il rafforzamento di rapporti o comunque uno spirito di team.

I vantaggi
Se il Car Pooling può avere l’unico svantaggio di non essere indicato per chi non vuol vedere violata la propria privacy nemmeno in auto, al contrario i vantaggi sono diversi.

Innanzitutto, il fatto di viaggiare in 4-5 persone su una sola auto permette di ridurre il numero di vetture in circolazione, favorendo la scorrevolezza del traffico, ma determinando anche un forte impatto positivo in termini di inquinamento atmosferico.

In secondo luogo, il car pooling permette a chi ne usufruisce di risparmiare sui costi di manutenzione della propria auto (olio, pneumatici, ecc.) e su quelli legati al trasporto (rifornimento e pedaggi).

Per ultimo, ma non meno importante, viaggiare in condivisione favorisce i rapporti sociali e può rendere più piacevole un viaggio che altrimenti si sarebbe svolto in solitudine.